Sessualità tra scienza arte e storia (Parte 1^)
La vita umana fluisce in un continuo susseguirsi di desideri che determinano bisogni, che generano la definizione degli obiettivi che hanno lo scopo di realizzare la loro soddisfazione. L’attrazione sessuale, definita spesso nel linguaggio comune passione, è una forma di desiderio di un essere umano nei confronti di un altro, caratterizzato da un forte coinvolgimento fisico oltre che emotivo. Essa spinge il soggetto che la prova a desiderare l’appagamento della sua attrazione mediante il rapporto sessuale con l’altro soggetto che come dimostrato dal professor Barry Komisaruk – scienziato dell’Università Rutgers del New Jersey – prevede l’attivazione successiva di varie zone dell’encefalo: dalla corteccia sensoriale, al sistema limbico, al cervelletto, alla corteccia frontale, all’ipotalamo tramite interazioni molecolari. Ovviamente è impossibile condensare l’essenza di una relazione amorosa all’interno di semplici formule chimiche, ma è interessante sapere che il nostro corpo utilizza risorse sorprendenti per modulare la vita amorosa. Basta non dimenticare che a sua volta la nostra psiche influenza la produzione di determinate sostanze in varie fasi e momenti, in un vicendevole e continuo processo di accomodamento mente-corpo. Tra i protagonisti molecolari troviamo: la dopamina, il testosterone, i feromoni, la feniletilamina, l’ossitocina. La dopamina è sostanza dell’amore romantico, la cui attività è collegata al funzionamento del sistema limbico, zona del cervello sede delle emozioni e di alcune funzioni vitali tra le quali la stessa sessualità. Essa permette di potenziare alcuni comportamenti che procurano piacere e soddisfazione. Il Testosterone è l’ormone del desiderio sessuale sia per i maschi che per le femmine. Nell’uomo regola il desiderio, l’erezione e la soddisfazione sessuale. Nella donna ha un ruolo collegato al desiderio sessuale fino ad ora esplorato principalmente grazie all’evidenza della diminuzione di desiderio nel periodo post-menopausale. I Feromoni sono poi le molecole implicate nella ricerca del partner, prodotte da ghiandole situate sotto le ascelle, intorno ai capezzoli e nell’inguine; sono inodori e vengono captati da un apposito sistema detto vomeronasale, variano in rapporto allo stato d’animo e possono stimolare il desiderio sessuale. La Feniletilamina è alla base dell’innamoramento e dell’attrazione amorosa: la sua presenza è strettamente collegata con il rilascio di dopamina in una continua vicendevolezza che genera eccitazione, euforia, entusiasmo. Infine l’ossitocina rappresenta la colla chimica dell’amore. Viene secreta dalla ghiandola pituitaria e liberata nel cervello e nel sistema riproduttivo ogni volta che c’è un contatto con la persona amata. Essa aumenta notevolmente durante l’orgasmo e, soprattutto nella donna, è presente durante il parto e l’allattamento. La sua funzione è quindi strettamente collegata all’importanza del contatto fisico come collante necessario a far durare una coppia nel tempo.Questo gioco di molecole rappresenta, dunque, il motore del mondo composto da individui che si generano dalle unioni di corpi di sesso opposto. Sarà per questo che dalla notte dei tempi la sessualità ha attratto l’interesse di scrittori, artisti e scienziati.L’arte nei secoli ha avuto il merito di aprire le porte di un mondo istintivamente ricercato per naturali pulsioni umane ma razionalmente rifiutato per imposizioni culturali facenti appello all’astratto concetto di moralità. Così dall’interesse artistico si è passati all’analisi delle pulsioni umane fino ad arrivare alle attuali scoperte scientifiche che ci raccontano di come ciò che avviene tra corpi è semplice espressione di fini meccanismi neurofisiobiologici.Di sessualità si comincia a parlare già nel IX e VIII sec a.C. con la mitologia greca e come non ricordare a tal proposito la dea Afrodite descritta come dea della bellezza e dell’amore in grado di risvegliare l’amore e la passione negli dei e nei mortali. Le avventure erotiche della dea furono innumerevoli ma la più importante fu con Ares. Suo marito Efesto, che aveva sposato dietro pressione di Zeus e di Era, avendo notato che quando mancava dal suo laboratorio, la moglie portava il suo amante nel letto nuziale, costruì una rete metallica invisibile e la informò che sarebbe andato via. Quando i due amanti si incontrarono, fece la sua comparsa Efesto, che li avvolse nella rete completamente nudi e chiamò gli altri dei per lamentarsi e per renderli ridicoli. Gli dei si divertirono molto per questo episodio piccante e naturalmente lo aiutarono a trovare una soluzione con l’intermediazione di Poseidone che si impegnò a punire Ares. Afrodite ed Ares generarono vari dei tra cui Imero che risvegliava la passione ed Eros munito di arco che saettava i cuori e faceva nascere un “amore irresistibile”. Gli dei della mitologia greca descritti da autori vissuti nei secoli a.C. , da ciò che oggi conosciamo grazie a studi di ricercatori come Mc Hanry J e collaboratori dell’Università del North Carolina a Chapel Hill o Nirao M. Shah e collaboratori, altro non sono che molecole e circuiti neuronali insiti nei singoli individui.Nei secoli l’Arte figurata ha saputo ben trasmettere i messaggi legati alla sessualità talvolta filtrata dai veli dell’ipocrisia che le società hanno necessariamente dovuto erigere per evitare naturali disordini verso cui tenderebbero incontrollate pulsioni umane prive del filtro razionale. Ancora una volta esempio classico dei drammi che possono celarsi dietro gli amori passionali ci viene raccontato da Omero nell’VIII secolo a.C. con la Guerra di Troia scatenata dall’amore passionale tra Elena, moglie di Menelao re di Sparta, e Paride figlio di Pericle re di Troia.L’arte letteraria e figurata, che racconta senza veli, ai tempi di Omero, gli amori di dei tra di loro e con umani, spesso illeciti e responsabili di conflitti, passando dal medioevo inizia un processo di trasformazione per adattarsi ad una società dove il peccato e la conseguente punizione diventano motivo di vero e proprio terrore. Così la sessualità non più rappresentata torna a riemergere timidamente nell’arte dell’età rinascimentale per esprimersi con più forza nell’arte moderna ed in quella contemporanea. Di questo, tuttavia, si parlerà in maniera più approfondita nel prossimo numero. PER LEGGERE L’INTERA PUBBLICAZIONE CLICCA QUI Human life flows in a continuous succession of desires that determine needs, which generate the definition of goals that aim to achieve their satisfaction. Sexual attraction, often referred to in common language as passion, is a form of desire of one human being for another, characterised by a strong physical as well as emotional involvement. It drives the person experiencing it to desire the fulfilment of their attraction