Aloni di mistero avvolgono “Forme uniche” di Boccioni esclusa dalla mostra sul Futurismo a causa di una controversia sulla didascalia
Carmelita Brunetti*editore e Direttore Responsabile della testata internazionale ArtonWorld.com
La scultura “Forme uniche della continuità nello spazio” di Umberto Boccioni, emblema del Futurismo e presente sulla moneta da 20 centesimi, è stata rimossa dalla mostra dedicata al movimento futurista alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) di Roma. La decisione è stata presa il 12 dicembre 2024, dopo che il collezionista Roberto Bilotti d’Aragona, proprietario dell’opera, aveva formalmente diffidato il Ministero della Cultura dall’esporla con la didascalia proposta, ritenuta errata sotto il profilo scientifico e storico.
Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio
La didascalia contestata descriveva l’opera come un “surmoulage (riproduzione) del 2011”, un termine che Bilotti ha giudicato fuorviante. Il surmoulage è infatti una fusione effettuata a partire da un bronzo già esistente, non una riproduzione in senso generico. Bilotti ha richiesto che l’opera fosse esposta con la dicitura “1913 (2011)”, come per altri bronzi postumi dell’artista, per indicare il legame tra l’opera originale e la sua realizzazione successiva, autorizzata dagli eredi di Boccioni.
La controversia si è inasprita poiché, secondo Bilotti, l’uso del termine “riproduzione” sminuiva il valore storico dell’opera, che rappresenta uno dei pilastri del Futurismo. Nonostante le obiezioni espresse prima dell’inaugurazione della mostra, gli organizzatori hanno scelto di mantenere la formulazione contestata. Questo ha portato alla diffida ufficiale del 10 dicembre, seguita dal ritiro della scultura due giorni dopo.
La rimozione della scultura ha suscitato preoccupazioni circa la gestione scientifica della mostra, che non si avvale di un comitato di esperti del Futurismo. In un comunicato, la direttrice della GNAM, Renata Cristina Mazzantini, ha confermato la rimozione, invitando il proprietario a ritirare l’opera in seguito al dissenso sollevato.
La vicenda pone interrogativi sulla gestione del patrimonio artistico e sulle modalità di esposizione delle opere storiche, sollevando un acceso dibattito sulla corretta interpretazione e valorizzazione delle opere d’arte.
Come si possono commettere delle azioni così scorrette o improprie di fronte ad un’opera fra le più famose di Umberto Boccioni ? Forme uniche della continuità nello spazio, 1913, il celebre bronzo di Boccioni che viene esposto ad intermittenza in questa mostra e che tutti riconoscono come sua opera autentica e fra le più significative del futurismo.
Per chiarire alcuni punti sulla intricata vicenda ne abbiamo parlato ancora con il prestatore dell’opera Roberto Bilotti d’Aragona
Puoi raccontarci il tuo punto di vista sulla vicenda?
Secondo te in che modo la mostra interpreta lo spirito del Futurismo?
Roberto Ruggi D’Aragona: Il Tempo del Futurismo si presenta come un’esperienza polifonica, che intreccia arte, scienza e tecnologia. Tra dipinti, sculture, documenti storici e oggetti scientifici, la mostra ricostruisce un panorama completo di quel periodo. Gli oggetti esposti – auto, moto, aerei e persino manifesti pubblicitari – testimoniano la visione innovativa dei futuristi, il loro desiderio di celebrare un nuovo stile di vita fondato sulla velocità e sul dinamismo industriale. È un viaggio immersivo che collega le avanguardie del passato alle sfide del presente.
Il Collezionista Roberto Bilotti D’Aragona
Come considera la scelta di includere fusioni postume nelle esposizioni dedicate a Boccioni?
Roberto Bilotti D’Aragona: Le fusioni postume, per loro stessa natura, rappresentano un tema delicato. Sebbene siano traduzioni fedeli dei modelli originali, nessuna di esse fu supervisionata direttamente da Boccioni. Questo richiede un inquadramento storico rigoroso e trasparente. Purtroppo, spesso manca la chiarezza necessaria.
Spiega al pubblico che ci legge cosa è successo esattamente
Roberto Bilotti D’Aragona: Nel caso di questa mostra, alcune descrizioni rischiano di creare confusione nel pubblico, compromettendo la comprensione del contesto storico.denominazione e errore di traduzione, che ridicolizza il museo, malgrado la diffida argomentata dettagliatamente, espone il museo pubblico a richiesta di risarcimento si configura come malo gestio della cosa pubblica.
Forme uniche della continuità nello spazio scultura in bronzo di Umberto Boccioni è l’icona della mostra Il Tempo del Futurismo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma perché più di tutte incarna lo spirito della mostra, il sentimento di quel tempo, lo spirito di innovazione, la sua potenza visionaria, l’idealizzazione della velocità meccanica-industriale. Un capolavoro che esprime il rapporto tra uomo e macchina che in Boccioni sarebbe diventato sempre più stretto fino a fondersi in una audace visione futurista, una forza dell’utopia divenuta attuale osmosi tra uomo e macchina. Forme uniche in bronzo, derivata dal gesso primario o attraverso il passaggio tecnico dal bronzo, di cui entrambe sono traduzione fedele, sono presenti in molti musei del mondo proprio perché anche se concepita nl 1913 è ancora attuale nel messaggio, ancora in grado di dialogare con le sfide della modernità continuando a coinvolgere e emozionare.
E’ il simbolo del Movimento d’avanguardia tra più ammirati al mondo, esposto tra dipinti, sculture, oggetti scientifici, documenti storici, libri e manifesti pubblicitari. Tra auto e aerei, moto e radio, visione polifonica, diverse voci e stimoli che si intrecciano incarnando il nuovo stile di vita l’esperienza moderna il nuovo modo di vivere che continua ad evolversi su quelle basi. Incarna proprio il rapporto tra arte e scienza/tecnologia, la meccanizzazione dell’umano e dell’umanizzazione della macchina. Rappresenta gli obiettivi artistici iconoclastici e rivoluzionari dei futuristi la deformazione di un corpo antropomorfo, l’uomo-macchina lanciato a conquistare il futuro in una traiettoria semplificata in forma unica delle variazioni del movimento.
La scultura di Boccioni di collezione Bilotti, voluta da Filippo Tommaso Marinetti, autorizzata dalle sue eredi, realizzata con la supervisione scientifica di Maurizio Calvesi, pubblicata nel catalogo generale è appena tornata dall’ONU dove è stata esposta dal ministero degli esteri dopo un tour nelle principali capitali del mondo, è posizionata al termine dell’installazione multimediale di Magister Art, un percorso di stati d’animo tra paesaggi emotivi e intellettuali diversi. Immagini luminose led appaiono in funzione del movimento delle persone all’interno trasmettendo le suggestioni psicologiche di energia e velocità. Sulla parete esterna la scomposizione in immagini di Forme uniche di Boccioni esposto come la sequenza cronofotografica con gli effetti del movimento e i ritmi lineari che attivano la forma in sintesi e simultaneità la cui gamma visiva diviene costruzione dell’azione di continuità nello spazio.
Una elaborazione in sequenza d’immagini in wire frame realizzate da una elaborazione 3D che crea il movimento dalle immagini fotografiche statiche è completata dalla tridimensionalità del bronzo.
Un altro bronzo di Boccioni è esposto in mostra Sviluppo di una bottiglia nello spazio ricostruzione di Marco Bisi che ha utilizzato i frammenti dell’opera di Boccioni raccolti dalla discarica milanese, ormai distrutta, in buona parte polverizzata, e rimodellata su base fotografica. Bisi stesso dichiara che la scultura futurista è impossibile da ricostruire perché mancano punti di riferimento.
Premesso che tutte le fusioni di Boccioni sono postume, nessuna realizzata per volontà espressa e supervisione dell’artista incluse Forme Uniche, l’Antigrazioso, e Sviluppo di una bottiglia che è molto lontana dalla invenzione boccioniana e che viene in mostra presentata come di Boccioni.
Cosa dovrebbe fare la comunità accademica per preservare l’autenticità delle opere futuriste?
Roberto Bilotti D’Aragona: La comunità accademica dovrebbe assumere un ruolo centrale nella ricerca e nella comunicazione legata alle opere futuriste. Questo significa collaborare strettamente con istituzioni museali e collezionisti per garantire trasparenza e accuratezza storica. È fondamentale coinvolgere esperti che abbiano dedicato anni di studio a queste opere, offrendo un dialogo continuo e aperto. Solo così possiamo evitare fraintendimenti e valorizzare appieno l’eredità del Futurismo
La figura di Umberto Boccioni e il movimento futurista rappresentano un terreno fertile per la ricerca interdisciplinare, con temi che spaziano dall’estetica alla tecnologia, fino alle scienze sociali. L’accuratezza nella presentazione delle opere, soprattutto quelle tradotte postume, non è solo una questione di verità storica, ma anche un’opportunità per riaffermare il ruolo cruciale delle arti nel dialogo tra passato e futuro. Per la comunità accademica, ciò implica un impegno verso la rigorosa documentazione e una divulgazione scientifica accessibile, al fine di preservare e tramandare una delle avanguardie più rivoluzionarie del XX secolo. Soltanto attraverso una collaborazione autentica tra studiosi, istituzioni e collezionisti, l’eredità del Futurismo potrà continuare a ispirare e a generare nuove interpretazioni per il mondo contemporaneo.
La sala privata della scultura di Umberto Boccioni
The events that bring the spotlight on the Italian exhibition dedicated to Futurism set up at the GNAM in Rome continue
Mystery surrounds Boccioni’s “Forme uniche” (Unique Forms), which was excluded from the Futurism exhibition due to a controversy over the caption
Carmelita Brunetti*publisher and Editor-in-Chief of the international newspaper ArtonWorld.com
The sculpture “Forme uniche della continuità nello spazio” (Unique Forms of Continuity in Space) by Umberto Boccioni, an emblem of Futurism and featured on the 20-cent coin, has been removed from the exhibition dedicated to the Futurist movement at the Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) in Rome. The decision was made on December 12, 2024, after the collector Roberto Bilotti d’Aragona, owner of the work, formally warned the Ministry of Culture against exhibiting it with the proposed caption, which he deemed scientifically and historically incorrect.
The contested caption described the work as a “surmoulage (reproduction) of 2011,” a term that Bilotti found misleading. Surmoulage is in fact a casting made from an existing bronze, not a reproduction in the generic sense. Bilotti requested that the work be displayed with the wording “1913 (2011),” as with other posthumous bronzes by the artist, to indicate the link between the original work and its subsequent creation, authorized by Boccioni’s heirs.
The controversy escalated because, according to Bilotti, the use of the term “reproduction” diminished the historical value of the work, which represents one of the pillars of Futurism. Despite objections expressed before the inauguration of the exhibition, the organizers chose to maintain the contested wording. This led to an official warning on December 10, followed by the withdrawal of the sculpture two days later.
The removal of the sculpture has raised concerns about the scientific management of the exhibition, which does not have a committee of Futurist experts. In a statement, the director of the GNAM, Renata Cristina Mazzantini, confirmed the removal, inviting the owner to withdraw the work following the dissent raised.
The affair raises questions about the management of artistic heritage and the methods of displaying historical works, raising a heated debate on the correct interpretation and valorization of works of art.
How can such incorrect or improper actions be committed in front of one of the most famous works by Umberto Boccioni? Unique Forms of Continuity in Space, 1913, the famous bronze by Boccioni that is intermittently exhibited in this exhibition and that everyone recognizes as his authentic work and among the most significant of Futurism.
To clarify some points on the intricate affair we spoke again with the lender of the work Roberto Bilotti d’Aragona
The collector, Roberto Bilotti D’Aragona
Can you tell us your point of view on the affair?
In your opinion, how does the exhibition interpret the spirit of Futurism?
Roberto Bilotti D’Aragona: The Time of Futurism presents itself as a polyphonic experience, which intertwines art, science and technology. Through paintings, sculptures, historical documents and scientific objects, the exhibition reconstructs a complete panorama of that period. The objects on display – cars, motorcycles, airplanes and even advertising posters – bear witness to the innovative vision of the futurists, their desire to celebrate a new lifestyle based on speed and industrial dynamism. It is an immersive journey that connects the avant-gardes of the past to the challenges of the present.
How do you view the choice to include posthumous castings in exhibitions dedicated to Boccioni?
Roberto Bilotti D’Aragona: Posthumous castings, by their very nature, represent a delicate subject. Although they are faithful translations of the original models, none of them were directly supervised by Boccioni. This requires a rigorous and transparent historical framework. Unfortunately, the necessary clarity is often lacking.
Explain to the public who reads us what exactly happened
Roberto Bilotti D’Aragona: In the case of this exhibition, some descriptions risk creating confusion in the public, compromising the understanding of the historical context. name and translation error, which ridicules the museum, despite the detailed warning, exposes the public museum to a request for compensation is configured as bad management of public affairs.
Unique Forms of Continuity in Space bronze sculpture by Umberto Boccioni is the icon of the exhibition Il Tempo del Futurismo at the Galleria Nazionale d’Arte Moderna in Rome because more than anything else it embodies the spirit of the exhibition, the feeling of that time, the spirit of innovation, its visionary power, the idealization of mechanical-industrial speed. A masterpiece that expresses the relationship between man and machine that in Boccioni would become increasingly close until it merged into a bold futurist vision, a force of utopia that has become current osmosis between man and machine. Unique forms in bronze, derived from primary plaster or through the technical passage from bronze, of which both are faithful translations, are present in many museums around the world precisely because even if conceived in 1913 it is still current in its message, still able to dialogue with the challenges of modernity while continuing to involve and excite.
It is the symbol of the most admired avant-garde movement in the world, exhibited among paintings, sculptures, scientific objects, historical documents, books and advertising posters. Between cars and planes, motorcycles and radios, polyphonic vision, different voices and stimuli that intertwine embodying the new lifestyle, the modern experience, the new way of living that continues to evolve on those bases. It embodies the relationship between art and science/technology, the mechanization of the human and the humanization of the machine. It represents the iconoclastic and revolutionary artistic goals of the futurists, the deformation of an anthropomorphic body, the man-machine launched to conquer the future in a simplified trajectory in a unique form of the variations of movement.
The artist, Umberto Boccioni
Boccioni’s sculpture from the Bilotti collection, commissioned by Filippo Tommaso Marinetti, authorized by his heirs, created with the scientific supervision of Maurizio Calvesi, published in the general catalog, has just returned from the UN where it was exhibited by the Ministry of Foreign Affairs after a tour of the main capitals of the world, is positioned at the end of the multimedia installation of Magister Art, a path of states of mind between different emotional and intellectual landscapes. Bright LED images appear according to the movement of people inside, transmitting the psychological suggestions of energy and speed. On the outside wall, the decomposition into images of Boccioni’s Unique Forms is displayed as a chronophotographic sequence with the effects of movement and linear rhythms that activate the form in synthesis and simultaneity, whose visual range becomes the construction of the action of continuity in space.
A sequential processing of wire frame images created by a 3D processing that creates movement from static photographic images is completed by the three-dimensionality of bronze.
Another bronze by Boccioni is exhibited in the exhibition Sviluppo di una bottiglia nello spazio, a reconstruction by Marco Bisi who used the fragments of Boccioni’s work collected from the Milanese landfill, now destroyed, largely pulverized, and remodeled on a photographic basis. Bisi himself declares that the futurist sculpture is impossible to reconstruct because it lacks reference points.
Given that all of Boccioni’s castings are posthumous, none of them were made by the express will and supervision of the artist, including Forme Uniche, l’Antigrazioso, and Sviluppo di una bottiglia, which is very far from Boccioni’s invention and which is presented in the exhibition as being by Boccioni.
What should the academic community do to preserve the authenticity of Futurist works?
Roberto Bilotti D’Aragona: The academic community should assume a central role in research and communication related to Futurist works. This means collaborating closely with museum institutions and collectors to ensure transparency and historical accuracy. It is essential to involve experts who have dedicated years of study to these works, offering a continuous and open dialogue. Only in this way can we avoid misunderstandings and fully enhance the legacy of Futurism
The figure of Umberto Boccioni and the Futurist movement represent fertile ground for interdisciplinary research, with themes ranging from aesthetics to technology to social sciences. Accuracy in the presentation of works, especially those translated posthumously, is not only a matter of historical truth, but also an opportunity to reaffirm the crucial role of the arts in the dialogue between past and future. For the academic community, this implies a commitment to rigorous documentation and accessible scholarly dissemination, in order to preserve and pass on one of the most revolutionary avant-gardes of the 20th century. Only through authentic collaboration between scholars, institutions, and collectors can the legacy of Futurism continue to inspire and generate new interpretations for the contemporary world.