Intervista a cura di Carmelita Brunetti
ArtonWorld ha l’onore di ospitare il grande Paolo Crepet, il famoso psichiatra, sociologo e saggista che ci illuminerà con la sua saggezza e le sue riflessioni sulla vita, l’amore e la società. Ma non perdiamo tempo e diamo subito il benvenuto al nostro ospite speciale!
Paolo Crepet: grazie per l’invito.
Carmelita Brunetti: Benvenuto caro Paolo Crepet! Entriamo subito nel vivo della nostra conversazione. Tu hai scritto tantissimi libri che toccano il cuore di tante persone. Cosa ti ispira a scrivere?
Paolo Crepet: La mia principale fonte di ispirazione è la vita stessa. Osservare le persone, ascoltare le loro storie, comprendere le loro emozioni e le loro sfide mi dà il materiale per riflettere e poi scrivere. Credo che la letteratura e la psichiatria abbiano il compito di aiutare le persone a capirsi meglio e a vivere con più consapevolezza.
Carmelita Brunetti: Che meraviglia! È proprio vero, ogni tua parola è terapeutica, infondo la scrittura è una forma d’arte bellissima che aiuta a comprendere gli stati d’animo dell’essere umano. Parlando di sfide, viviamo in un’epoca piena di cambiamenti e incertezze. Quali pensi siano le sfide principali che la nostra società deve affrontare oggi? A noi genitori manca il coraggio per aiutare i figli nelle scelte di vita?
Paolo Crepet: Sicuramente manca il coraggio e non solo una delle sfide principali è sicuramente quella della solitudine. Viviamo in un mondo iperconnesso, ma paradossalmente molte persone si sentono più sole che mai. È importante ricostruire il senso di comunità, di appartenenza e di relazione autentica. Un’altra grande sfida è quella della salute mentale, specialmente tra i giovani, che spesso si trovano a dover affrontare pressioni e aspettative molto elevate. I genitori anch se sbagliano non devono sentirsi in colpa, bisogna lasciare liberi i giovani di fare le proprie scelte. Se a scuola non prendono voti alti non è necessario arrabbiarsi con il docente ma cercare di capire come mai il ragazzo non studia è più importante di un voto basso.
Carmelita Brunetti: Parli con una profondità che tocca il cuore. E a proposito di giovani, quali consigli daresti ai genitori di oggi, genitori spesso adolescenti, per crescere figli felici e sicuri di sé?
Paolo Crepet: Il primo consiglio che darei è quello di ascoltare i propri figli. Spesso siamo così presi dalle nostre vite frenetiche che dimentichiamo l’importanza dell’ascolto. Bisogna essere presenti, non solo fisicamente ma anche emotivamente. Inoltre, è fondamentale educare al rispetto, alla gentilezza e alla resilienza, valori che aiutano i giovani a diventare adulti equilibrati e felici.
Carmelita Brunetti: Siamo qui per approfondire l’ultimo capolavoro di Paolo Crepet, “Mordere il cielo”. Un titolo evocativo che già ci fa sognare, vero? Ma scopriamo insieme di cosa parla questo libro e cosa lo rende così speciale.
Carmelita Brunetti: Paolo, raccontaci un po’ di “Mordere il cielo”. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro? Come nasce il titolo?
Paolo Crepet: “Mordere il cielo” nasce dal desiderio di esplorare il tema della libertà, sia personale che collettiva. È un libro che vuole incoraggiare le persone a rompere le catene delle convenzioni sociali e delle paure che spesso ci impediscono di vivere pienamente. Ho voluto scrivere un inno alla vita, all’energia vitale che ci spinge a superare i nostri limiti e a cercare sempre nuovi orizzonti.
Carmelita Brunetti: Solo il titolo è già una poesia, si sentono vibrare le emozioni. Ma cosa possiamo aspettarci dalle pagine di questo libro? Ci sono storie particolari o personaggi che ti hanno ispirato? Leggendo i capitoli del libro si riconosce l’Io narrante e spesso ci mette di fronte a riflessioni importanti come ad esempio riconoscere la DIGNITA’, EMOZIONE, LIBERTA’. Come possiamo insegnare il valore della Dignità ai giovani?
Paolo Crepet: Nel libro ho voluto raccontare storie di persone che hanno avuto il coraggio di cambiare, di mettersi in gioco. Sono storie vere, di uomini e donne che, in modi diversi, hanno scelto di mordere il cielo, di non accontentarsi di una vita incolore. C’è la storia di chi ha lasciato tutto per seguire una passione, di chi ha combattuto contro le proprie paure e ha trovato la forza di rinascere. Ogni storia è un esempio di come sia possibile reinventarsi e trovare la propria strada. Riguardo la dignità non c’è un insegnamento per far capire cos’è la dignità ma c’è l’esempio che puo venire da un insegnante di Sport, da un amico, da un insieme di persone che ti fanno capire il valore della dignità.
Carmelita Brunetti: Ma parlando di libertà, come possiamo noi, nel nostro quotidiano, imparare a “mordere il cielo”? Come riconosciamo le emozioni e come facciamo a farle capire ai giovani sin dall’infanzia? Le emozioni da sempre sono state raccotate da filosofi antichi come Paltone sino ai giorni nostri, ma cose si fa a far liberare il “pensiero libero” nei ragazzi?
Paolo Crepet: Il primo passo è quello di ascoltare se stessi, di capire cosa desideriamo veramente al di là delle aspettative degli altri. Bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, anche se possono sembrare difficili o controcorrente. È fondamentale anche circondarsi di persone che ci sostengono e ci incoraggiano. E infine, non avere paura di fallire. Ogni errore è un’opportunità per crescere e imparare qualcosa di nuovo. Per riconoscere le emozioni non esiste un decalogo, anche se molti cercano le regoline d’oro, una sorta di manuale, no le emozioni sono le emozioni, devono essere gestite senza il controllo degli adulti se parliamo di giovani. Inoltre lasciamo che i giovani sbaglino e che prendano anche dei votacci, i genitori non devono essere cosi aggressivi contro i docenti.
Carmelita Brunetti: Il mondo tecnologico, la IA, la realtà aumentata, i social network sembrano spaventare e creare stati ansiosi
Carmelita Brunetti: Sagge parole. “Mordere il cielo” sembra davvero un libro che tutti dovrebbero leggere per ritrovare se stessi e il coraggio di vivere appieno. Qual è il messaggio principale che vuoi lasciare ai tuoi lettori con questo libro?
Paolo Crepet: Il messaggio principale è quello di non accontentarsi, di non vivere una vita a metà. Ognuno di noi ha dentro di sé una forza incredibile che spesso non conosciamo nemmeno. Voglio che i lettori si sentano ispirati a scoprire e liberare questa forza, a mordere il cielo e a vivere con passione e autenticità. Il mio desiderio è quello di uscire dalla mediocrità. L’umanità si stufa di vivere i un certo modo e non c’è un governo che decida per noi, inoltre non penso che l’IA possa essere usata per uccidere tutti noi.
Carmelita Brunetti: Leggo ancora in un capitolo del suo libro il suo concetto di libertà attraverso il racconto di una sua esperienza al MART di Rovereto quando incontra Gillo Dorfles e grazie al suo abbigliamento dai calzini rossi, abito scuro e scarpe nere, racconta come questo grande personaggio del Novecento avesse piena libertà di esprimersi anche attraverso il modo di portare dei calzini rossi. La mia domanda è: La libertà è legata all’arte? Lei cita lo psicanalista Kouth in riferimento al narcisismo positivo che appartiene agli artisti, ai creativi. L’arte e il narcisismo positivo possono rendere la persona libera da tanti pregiudizi?
Paolo Crepet: L’Arte non porta necessariamente alla cratività, l’arte da sempre è stata decadente, quindi l’arte di per sé non è buona e neanche cattiva. L’Arte è espressione di una storia di una cultura, è un passaggio, quindi bisogna capire se ci sono tante persone devote a questo passaggio o se ci sono troppe persone incantate dal NULLA.
Carmelita Brunetti: Cosa vuol dire incantate dal NULLA? Cosa fa incantare dal NULLA?
Paolo Crepet: La tecnologia
Carmelita Brunetti: Quindi bisognerebbe usare la tecnologia in età più adulta quando si è consapevoli di ciò che si fa. Così invita a far riflettere in uno dei capitoli del libro che bisogna scrivere non con le tastiere del PC, ma in corsivo perchè l’azione della scrittura fa attivare entrambe le aree cerebrali, utili a far riconoscere la salute dell’individuo, ma purtropp sia a scuola che in famiglia si tende a favorire lo stampatello perchè è piu semplice. Per fortuna il metodo Montessori favorisce la scrittura in corsivo.
Paolo Crepet: Per me è logico scrivere in corsivo, e ne parlo infatti nel mio libro, così lo era per la Montessori.
Carmelita Brunetti: Secondo Lei cosa manca nella nostra società?
Paolo Crepet: manca il fascino, persone affascinanti che trasmettano delle vere passioni.
Carmelita Brunetti: Lei è affascinante, pieno di passione e si vede quando calca il palcoscenico del Teatro. E con questo, cari amici e care amiche, vi invitiamo tutti a scoprire “Mordere il cielo” di Paolo Crepet. Un libro che promette di essere una vera e propria guida per riscoprire la nostra libertà e il nostro potenziale.
Paolo Crepet: Grazie mille, è stato un piacere.
Carmelita Brunetti: Amici e amiche non perdete questo ultimo libro e soprattutto seguiamo Paolo Crepet a Teatro!
Un abbraccio caloroso a tutti voi e alla prossima!
“Paolo Crepet: An Ode to Freedom and Rediscovery of Passions with “Biting the Sky”
Interview by Carmelita Brunetti
ArtonWorld is honored to host the great Paolo Crepet, the famous psychiatrist, sociologist, and essayist who will enlighten us with his wisdom and reflections on life, love, and society. But let’s not waste any time and welcome our special guest!
Paolo Crepet: Thank you for the invitation.
Carmelita Brunetti: Welcome, dear Paolo Crepet! Let’s dive straight into our conversation. You have written so many books that touch the hearts of many people. What inspires you to write?
Paolo Crepet: My main source of inspiration is life itself. Observing people, listening to their stories, understanding their emotions and challenges provides me with the material to reflect and then write. I believe that literature and psychiatry have the task of helping people understand themselves better and live with more awareness.
Carmelita Brunetti: Wonderful! It’s true, every word of yours is therapeutic. After all, writing is a beautiful form of art that helps us understand the human condition. Speaking of challenges, we live in a time full of changes and uncertainties. What do you think are the main challenges our society faces today? Do we parents lack the courage to help our children in their life choices?
Paolo Crepet: Certainly, courage is lacking, and not only that. One of the main challenges is definitely loneliness. We live in a hyperconnected world, but paradoxically, many people feel more alone than ever. It’s important to rebuild a sense of community, belonging, and authentic relationships. Another major challenge is mental health, especially among young people, who often face high pressures and expectations. Parents, even if they make mistakes, shouldn’t feel guilty. We need to allow young people the freedom to make their own choices. If they don’t get high grades in school, it’s not necessary to get angry with the teacher but to try to understand why the child isn’t studying. This is more important than a low grade.
Carmelita Brunetti: You speak with a depth that touches the heart. And speaking of young people, what advice would you give today’s parents, often adolescents themselves, to raise happy and confident children?
Paolo Crepet: The first advice I would give is to listen to their children. We are often so caught up in our hectic lives that we forget the importance of listening. We need to be present, not only physically but also emotionally. Furthermore, it’s essential to educate them in respect, kindness, and resilience, values that help young people become balanced and happy adults.
Carmelita Brunetti: We are here to delve into Paolo Crepet’s latest masterpiece, “Biting the Sky”. An evocative title that already makes us dream, doesn’t it? But let’s find out together what this book is about and what makes it so special.
Carmelita Brunetti: Paolo, tell us a bit about “Biting the Sky”. What drove you to write this book? How did the title come about?
Paolo Crepet: “Biting the Sky” was born from the desire to explore the theme of freedom, both personal and collective. It is a book that aims to encourage people to break the chains of social conventions and fears that often prevent us from living fully. I wanted to write an ode to life, to the vital energy that drives us to overcome our limits and always seek new horizons.
Carmelita Brunetti: Just the title is already a poem; you can feel the emotions vibrating. But what can we expect from the pages of this book? Are there particular stories or characters that inspired you? Reading the chapters of the book, one recognizes the narrating “I,” and it often confronts us with important reflections, such as recognizing DIGNITY, EMOTION, FREEDOM. How can we teach the value of dignity to young people?
Paolo Crepet: In the book, I wanted to tell stories of people who had the courage to change, to challenge themselves. These are true stories of men and women who, in different ways, chose to bite the sky, to not settle for a colorless life. There is the story of someone who left everything to follow a passion, of someone who fought against their fears and found the strength to be reborn. Each story is an example of how it is possible to reinvent oneself and find one’s path. Regarding dignity, there is no specific teaching to make one understand what dignity is, but there is the example that can come from a sports teacher, a friend, a group of people who make you understand the value of dignity.
Carmelita Brunetti: But speaking of freedom, how can we, in our daily lives, learn to “bite the sky”? How do we recognize emotions, and how do we make them understood by young people from childhood? Emotions have always been recounted by ancient philosophers like Plato to the present day, but how do we free “free thought” in young people?
Paolo Crepet: The first step is to listen to oneself, to understand what we truly desire beyond the expectations of others. One must have the courage to make choices, even if they seem difficult or go against the grain. It is also crucial to surround oneself with people who support and encourage us. And finally, not to be afraid of failure. Every mistake is an opportunity to grow and learn something new. There is no rulebook for recognizing emotions, even though many look for golden rules, a kind of manual. No, emotions are emotions; they need to be managed without adult control if we are talking about young people. Also, let young people make mistakes and get poor grades. Parents should not be so aggressive towards teachers.
Carmelita Brunetti: The technological world, AI, augmented reality, and social networks seem to create anxiety and fear.
Carmelita Brunetti: Wise words. “Biting the Sky” truly seems like a book that everyone should read to find themselves and the courage to live fully. What is the main message you want to leave your readers with this book?
Paolo Crepet: The main message is not to settle, not to live a half-life. Each of us has an incredible strength inside that we often don’t even know. I want readers to feel inspired to discover and release this strength, to bite the sky, and to live with passion and authenticity. My desire is to escape mediocrity. Humanity gets tired of living in a certain way, and no government decides for us. Also, I don’t think AI can be used to kill us all.
Carmelita Brunetti: I read in a chapter of your book your concept of freedom through the story of an experience at the MART in Rovereto when you met Gillo Dorfles. Thanks to his outfit with red socks, a dark suit, and black shoes, you recount how this great 20th-century figure had full freedom to express himself, even through the way he wore red socks. My question is: Is freedom tied to art? You mention psychoanalyst Kohut in reference to the positive narcissism that belongs to artists and creatives. Can art and positive narcissism free a person from many prejudices?
Paolo Crepet: Art does not necessarily lead to creativity; art has always been decadent. Therefore, art in itself is neither good nor bad. Art is an expression of a story, a culture; it is a passage. So, we need to understand if there are many people devoted to this passage or if there are too many people enchanted by NOTHING.
Carmelita Brunetti: What do you mean by enchanted by NOTHING? What makes people enchanted by NOTHING?
Paolo Crepet: Technology.
Carmelita Brunetti: So, we should use technology at a more mature age when we are aware of what we are doing. You also invite us to reflect in one of the chapters of the book that we should write not with computer keyboards but in cursive because the act of writing activates both brain areas, which are useful for recognizing the individual’s health. However, unfortunately, both in school and at home, block letters are favored because they are simpler. Luckily, the Montessori method favors writing in cursive.
Paolo Crepet: For me, it is logical to write in cursive, and I indeed talk about it in my book, just as it was for Montessori.
Carmelita Brunetti: In your opinion, what is missing in our society?
Paolo Crepet: Charm is missing, charming people who transmit real passions.
Carmelita Brunetti: You are charming, full of passion, and it shows when you step onto the theater stage. And with this, dear friends, we invite you all to discover Paolo Crepet’s “Biting the Sky”. A book that promises to be a true guide to rediscovering our freedom and potential.
Paolo Crepet: Thank you very much, it was a pleasure.
Carmelita Brunetti: Friends, don’t miss this latest book and especially follow Paolo Crepet in the theater! A warm hug to all of you, and see you next time!