Month: Ottobre 2021

Cosa sono le emozioni?
Esistono nella vita iperdigitalizzata?
intervista a Umberto Galimberti

Il più grande filosofo italiano che con il suo “libro delle Emozioni” sta facendo discutere e riflettere sull’importanza dell’educazione alle emozioni e a riconoscerne le patologie scaturite dalle nevrosi che la nostra epoca iperconnessa genera. Vuole essere anche una guida alla scoperta delle emozioni umane, un fenomeno complesso e un campo di indagine sterminato. Se qualcuno dovesse chiederci che cosa sono, sarebbe difficile rispondere. Spesso confuse con gli stati d’animo o i sentimenti, le “Emozioni” sono processi multicomponenziali che determinano le nostre azioni e i nostri comportamenti. Sono risposte innate, composte da fenomeni involontari, automatici e simultanei, che coinvolgono sia il corpo che la mente. Ma per scoprire il valore delle “Emozioni”, interivistiamo l’autore del libro, il celebre filosofo contemporaneo Galimberti che ci condurrà attraverso una attenta analisi sia filosofica che psicanalitica per imparare a riconoscerse i sentimenti scaturiti dalle emozioni.Perchè un libro dedicato alle Emozioni?Umberto Galimberti: Perchè le emozioni le conosciamo pochissimo, le sentiamo, ma non le conosciamo. Non le conosciamo perchè i ragazzi, molto spesso, hanno le pulsioni e con quelle agiscono attraverso le parole, come fanno soprattutto i bulli. I bulli la scuola li sospende, mentre dovrebbe tenerli il doppio del tempo per insegnargli la risonanza emotiva. Chiamo risonanza emotiva quel sentire immediato che sa distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Il filosofo tedesco Immanuel Kant diceva che il bene e il male potremmo anche non definirli perche ciascuno li sente, usa la parola sentire in tedesco fullen, naturalmente da se, oggi questa sua analisi non è più vera, perchè un ragazzo non sente più la differenza tra insultare un professore o prenderlo a calci, oppure tra corteggiare una ragazza o struparla, e non sto esagerando, perchè quando per ragioni giornalistiche mi tocca sentire le risposte che questi ragazzi danno ai giudici che li interrogano, e rispondono: “…e ma cosa abbiamo fatto?!” cadono dal pero, perchè non hanno la risonanza emotiva delle loro azioni, perchè le emozioni vanno anche insegnate. L’educazione consiste proprio in questo passaggio dalle pulsioni alle emozioni, percui bisogna insegarle.Dove bisogna insegnarle? Prima in famiglia e poi a scuola?Umberto Galimberti: Soprattutto a scuola, perchè la scuola da questo punto di vista è molto deficitaria, di solito si limita solo ad istruire non ad educare. Educare significa seguire i percorsi emotivi degli studenti, accompagnarli in quell’età incerta e critica che si chiama adolescienza, in cui la comparsa della sessualità comporta una radicale riformulazione della visione del mondo; a questo punto i ragazzi vanno in crisi, soffrono, ma non sanno dare il nome alle loro sofferenze, e soprattutto, non hanno le strategie per riuscirci. Per questo bisogna dare un’educazione, si certo in famiglia, per quel tanto che basta,visto che le famiglie oggi sono così dissestate, e la parola genitore conta fino a 12 anni circa. Quando i ragazzi passano dall’amore incondizionato dei genitori a quello condizionato con i loro amici, in quel passaggio che si chiama edipo, diventano furiosi, perchè l’Edipo in cosa consiste? Nell’abbandonare il mondo genitoriale, che nel linguaggio di edipo, dice di uccidere il padre, se non lo fanno in famiglia, lo fanno in piazza, peniamo ad esempio a quello che fanno nella curva nord, le manifestazioni, negli stadi dove va la polizia. Allora tutte queste aggressività bisogna fargliele fare in casa, in famiglia, come ad esempio sbattere la porta. Con questi comportamenti si riconosce il passaggio evolutivo del ragazzo e gli permette di entrare più facilmente in relazione con l’amore condizionato dei loro amici.Il mondo sempre più digitalizzato vede sospendere le emozioni per portarle in una condizione di stand by è possibile? Cosa sta succedendo nell’era della digitalizzazione?Umberto Galimberti: La digitalizzazione porta dei guai non indifferenti, con i telefonini, ad esempio, cosa succede? Succede che si ha l’unica incapacità di reggere la distanza, percui ricevo un messaggio, devo immediatamente rispondere, se non rispondo, vado in angoscia, oppure subentra una sorta di onnipotenza perchè posso controllaare la persona che mi sta a cuore, e sapere che luoghi frequenta, se sono una persona importante parlo ad alta voce cosi mi riconoscono, una sorta di angoscia dell’anonimato, si perde il mondo interiore, perchè il mondo interiore ama il silenzio, invece siamo bombardati dai trilli dei telefonini. Si perde la libertà, perchè quando arriva la telefonta bisogna rispondere, se non si risponde prima o poi dobbiamo giustificarci, quando passiamo al computer è ancora peggio. Dobbiamo ricordarci che l’informatica, non è un mezzo, è un mondo. La differenza tra mezzo e mondo è radicale, vuol dire che abitando l’informatica non sono più nel mondo reale, ma in quello virtuale, con conseguenti fenomeni di derealizzazione, posso vedere Roma, un concerto senza esserci mai andato, così si finisce per simulare di fare cose che non si riusciamo a fare, poi si ha un altro fenomeno la desocializzazione, la distanza sociale non l’ha creata il Virus, ma l’ha creata l’informatica perchè parlare davanti al Computer non è la stessa cosa che vivere di relazioni vere. Altra dipendenza è il CybersessoAnche gli adulti cadono vittima di tutte queste dipendenze?Umberto Galimberti: Certo, è ovvio, ad esempio, posso scatenare tutte le mie fantasie sessuali senza avere un vero compagno, nasce così il cybersesso che significa: io posso fare di tutto virtualmente, ma poi difronte alla propria ragazza o ragazzo ci si ritrova incapaci o insufficenti di vivere la relazione perchè la presenza fisica dell’altro mi impegna mentre lo schermo no. Per non parlare delle chatte, in cui si creano dei profili ideali che non corrispondono alla realtà, e poi quando si entra nel mondo reale e nessuno lo riconosce più, allora la persona si rituffa nel mondo virtuale. Tutto questo genera gravi problemi e patologie serie.Il libro sulle Emozioni nasce per far riflettere sul valore delle emozioni?Umberto Galimberti: certo per far riflettere sul significato delle emozioni e sulla patologizzazione delle emozioni, perchè quando si patologizzano le persone si ammalano.Come si può venire fuori da tutto questo?Umberto Galimberti: Non si può! questo mondo è entrato nella virtualità. Il Governo finanazierà la digitalizzazione di tutto, e quindi, il nostro mondo sarà virtuale.

Sessualità tra scienza arte e storia (Parte 1^)

La vita umana fluisce in un continuo susseguirsi di desideri che determinano bisogni, che generano la definizione degli obiettivi che hanno lo scopo di realizzare la loro soddisfazione. L’attrazione sessuale, definita spesso nel linguaggio comune passione, è una forma di desiderio di un essere umano nei confronti di un altro, caratterizzato da un forte coinvolgimento fisico oltre che emotivo. Essa spinge il soggetto che la prova a desiderare l’appagamento della sua attrazione mediante il rapporto sessuale con l’altro soggetto che come dimostrato dal professor Barry Komisaruk – scienziato dell’Università Rutgers del New Jersey – prevede l’attivazione successiva di varie zone dell’encefalo: dalla corteccia sensoriale, al sistema limbico, al cervelletto, alla corteccia frontale, all’ipotalamo tramite interazioni molecolari. Ovviamente è impossibile condensare l’essenza di una relazione amorosa all’interno di semplici formule chimiche, ma è interessante sapere che il nostro corpo utilizza risorse sorprendenti per modulare la vita amorosa. Basta non dimenticare che a sua volta la nostra psiche influenza la produzione di determinate sostanze in varie fasi e momenti, in un vicendevole e continuo processo di accomodamento mente-corpo. Tra i protagonisti molecolari troviamo: la dopamina, il testosterone, i feromoni, la feniletilamina, l’ossitocina. La dopamina è sostanza dell’amore romantico, la cui attività è collegata al funzionamento del sistema limbico, zona del cervello sede delle emozioni e di alcune funzioni vitali tra le quali la stessa sessualità. Essa permette di potenziare alcuni comportamenti che procurano piacere e soddisfazione. Il Testosterone è l’ormone del desiderio sessuale sia per i maschi che per le femmine. Nell’uomo regola il desiderio, l’erezione e la soddisfazione sessuale. Nella donna ha un ruolo collegato al desiderio sessuale fino ad ora esplorato principalmente grazie all’evidenza della diminuzione di desiderio nel periodo post-menopausale. I Feromoni sono poi le molecole implicate nella ricerca del partner, prodotte da ghiandole situate sotto le ascelle, intorno ai capezzoli e nell’inguine; sono inodori e vengono captati da un apposito sistema detto vomeronasale, variano in rapporto allo stato d’animo e possono stimolare il desiderio sessuale. La Feniletilamina è alla base dell’innamoramento e dell’attrazione amorosa: la sua presenza è strettamente collegata con il rilascio di dopamina in una continua vicendevolezza che genera eccitazione, euforia, entusiasmo. Infine l’ossitocina rappresenta la colla chimica dell’amore.  Viene secreta dalla ghiandola pituitaria e liberata nel cervello e nel sistema riproduttivo ogni volta che c’è un contatto con la persona amata. Essa aumenta notevolmente durante l’orgasmo e, soprattutto nella donna, è presente durante il parto e l’allattamento. La sua funzione è quindi strettamente collegata all’importanza del contatto fisico come collante necessario a far durare una coppia nel tempo.Questo gioco di molecole rappresenta, dunque, il motore del mondo composto da individui che si generano dalle unioni di corpi di sesso opposto. Sarà per questo che dalla notte dei tempi la sessualità ha attratto l’interesse di scrittori, artisti e scienziati.L’arte nei secoli ha avuto il merito di aprire le porte di un mondo istintivamente ricercato per naturali pulsioni umane ma razionalmente rifiutato per imposizioni culturali facenti appello all’astratto concetto di moralità. Così dall’interesse artistico si è passati all’analisi delle pulsioni umane fino ad arrivare alle attuali scoperte scientifiche che ci raccontano di come ciò che avviene tra corpi è semplice espressione di fini meccanismi neurofisiobiologici.Di sessualità si comincia a parlare già nel IX e VIII sec a.C. con la mitologia greca e come non ricordare a tal proposito la dea Afrodite descritta come dea della bellezza e dell’amore in grado di risvegliare l’amore e la passione negli dei e nei mortali. Le avventure erotiche della dea furono innumerevoli ma la più importante fu con Ares. Suo marito Efesto, che aveva sposato dietro pressione di Zeus e di Era, avendo notato che quando mancava dal suo laboratorio, la moglie portava il suo amante nel letto nuziale, costruì una rete metallica invisibile e la informò che sarebbe andato via. Quando i due amanti si incontrarono, fece la sua comparsa Efesto, che li avvolse nella rete completamente nudi e chiamò gli altri dei per lamentarsi e per renderli ridicoli. Gli dei si divertirono molto per questo episodio piccante e naturalmente lo aiutarono a trovare una soluzione con l’intermediazione di Poseidone che si impegnò a punire Ares. Afrodite ed Ares generarono vari dei tra cui Imero che risvegliava la passione ed Eros munito di arco che saettava i cuori e faceva nascere un “amore irresistibile”. Gli dei della mitologia greca descritti da autori vissuti nei secoli a.C. , da ciò che oggi conosciamo grazie a studi di ricercatori come Mc Hanry J e collaboratori dell’Università del North Carolina a Chapel Hill o Nirao M. Shah e collaboratori, altro non sono che molecole e circuiti neuronali insiti nei singoli individui.Nei secoli l’Arte figurata ha saputo ben trasmettere i messaggi legati alla sessualità talvolta filtrata dai veli dell’ipocrisia che le società hanno necessariamente dovuto erigere per evitare naturali disordini verso cui tenderebbero incontrollate pulsioni umane prive del filtro razionale. Ancora una volta esempio classico dei drammi che possono celarsi dietro gli amori passionali ci viene raccontato da Omero nell’VIII secolo a.C. con la Guerra di Troia scatenata dall’amore passionale tra Elena, moglie di Menelao re di Sparta, e Paride figlio di Pericle re di Troia.L’arte letteraria e figurata, che racconta senza veli, ai tempi di Omero, gli amori di dei tra di loro e con umani, spesso illeciti e responsabili di conflitti, passando dal medioevo inizia un processo di trasformazione per adattarsi ad una società dove il peccato e la conseguente punizione diventano motivo di vero e proprio terrore. Così la sessualità non più rappresentata torna a riemergere timidamente nell’arte dell’età rinascimentale per esprimersi con più forza nell’arte moderna ed in quella contemporanea. Di questo, tuttavia, si parlerà in maniera più approfondita nel prossimo numero. PER LEGGERE L’INTERA PUBBLICAZIONE CLICCA QUI Human life flows in a continuous succession of desires that determine needs, which generate the definition of goals that aim to achieve their satisfaction. Sexual attraction, often referred to in common language as passion, is a form of desire of one human being for another, characterised by a strong physical as well as emotional involvement. It drives the person experiencing it to desire the fulfilment of their attraction

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